Nr 15. Prosegue la nostra staffetta di presentazioni a catena. Questa volta, per il Domino Letterario, Carlo Miccio, del cui libro aveva parlato Marco Ballestracci, propone la lettura di “Sette abbracci e tieni il resto” (Rizzoli) di Stefano Tofani, una storia che fa ridere e che commuove, con un protagonista irresistibile che ha coraggio da vendere, anche se non lo sa ancora. Clicca qui per il video
Stefano Tofani lavora come redattore web a Lucca. Nel 2013 ha pubblicato L’ombelico di Adamo (Giulio Perrone Editore), elogiato dalla critica e vincitore del Premio Villa Torlonia. È anche autore di racconti, quasi tutti pubblicati con lo pseudonimo Stof nella rivista Toilet, grazie ai quali ha vinto il Premio Città di Capannori 2016 e per due volte (2008 e 2017) il Premio letterario Fantastic Handicap, per il miglior racconto sulla tematica della disabilità.
Il libro – Ernesto ha dodici anni, occhiali spessi e una camminata sbilenca. È così dall’incidente d’auto che gli ha portato via la nonna, amatissima, la nonna dei proverbi e delle lezioni di vita, la nonna a cui in cambio di un abbraccio strappava quasi tutto. Ernesto ha un amico, Lucio, che come un grillo parlante gli fa venire mille dubbi e lo mette in guardia su tutto. Ma siamo sicuri che sia sincero? Ha poi anche un altro amico che si chiama Elien e viene da lontano. Ernesto ha una passione per una sua compagna di scuola, Martina, ma sa che lei non lo noterà mai. Finché un giorno Martina non sparisce di colpo, gettando nel panico la comunità. Per Ernesto è l’occasione per ritrovarla, componendo il puzzle di un mistero che gli adulti, neanche quelli che dovrebbero saperlo fare per mestiere, riescono a risolvere. Ed è l’occasione per trasformarsi di colpo da sfigato Quattrocchio a magnifico eroe salvatore.
Nr 16 Stefano Tofani, del cui libro aveva parlato Carlo Miccio, propone la lettura di “Il cielo per ultimo” (Bollati Borlinghieri) di Michele Cecchini, una nuova rappresentazione della paternità. Clicca qui per il video
Michele Cecchini, nato a Lucca nel 1972. Insegna materie letterarie in una scuola superiore di Livorno, dove risiede. Nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo, nel 2017 ha collaborato alla realizzazione dei testi per l’album di Bobo Rondelli Anime storte.
Il libro – Si chiama Emilio Cacini ma tutti lo conoscono come Soldo di Cacio perché è basso e goffo. La sua vita è sempre stata una storia semplice, di quelle senza aneddoti. Cacio è un uomo mite, insegna educazione artistica alle scuole medie e vive a Livorno, nel rione di Ardenza Mare. Da sempre coltiva la passione per le immagini, tanto che spesso associa le situazioni che vive ai dipinti dei suoi pittori preferiti. Vorrebbe tanto rivelare il suo segreto, che riguarda la relazione clandestina con Ilaria, una donna con un passato da brigatista, ma nessuno glielo chiede. Cacio ha un figlio, Pitore, un bambino che parla una lingua tutta sua, fatta di parole incomprensibili, inventate: folmedina, parassonio, golbetico… Cacio sembra non farne un dramma e anzi si impegna a trovare forme di comunicazione alternative alle parole, nel tentativo di stringere un legame sempre più forte con suo figlio. Seppure disorientato, Cacio ha un mondo dentro di sé e va per la sua strada, ed è una strada gentile e allo stesso tempo forte nel passare attraverso la solitudine e nel creare armonia dalla disarmonia da cui si sente circondato. Nel tentativo di trovare una autenticità che vada al di là delle parole, Cacio sembra dire che il mondo può essere in tanti modi differenti, basta sapere inventarlo. Michele Cecchini ha un immaginario tutto suo. È un realismo magico, fatto di delicatezza, tenerezza e stupore per le cose. Scrive usando una lente speciale per guardare e raccontare il mondo, che vola leggero come in una bolla di sapone.