Le regole di base comunque le sapete. A breve annunceremo i vincitori della prima edizione ed il regolamento dela seconda. La prossima scadenza per la consegna degli elaborati sarà al 31-03-2023.
Per Vie brevi non è un concorso come gli altri, proprio perché in effetti NON è un concorso. Prima di tutto vuole essere un gioco e una porta di accesso messa a disposizione dei giovani al fantastico mondo della narrazione e della letteratura. Lo dimostra il suo regolamento (vedi sotto) che si legge in un attimo. Non premia un primo e non lascia indietro nessuno, valorizzando l’espressione di tutti. Per Vie brevi non è un premio accademico ma nasce “dal basso”, cioè direttamente dal lavoro fatto nelle scuole con i giovani (e focalizzato sulla lettura) e dalle loro stesse richieste ed interessi, prima ancora che sulle tecniche di scrittura e dalla semplice constatazione che il migliore e più immediato modo di condividere una storia e di parlare di letteratura è rappresentato proprio dalla micro-narrazione. I racconti brevi sono un genere con cui tutti prima o poi si sono misurati (scrittori importanti e lettori appassionati), e per molti il genere ha rappresentato un ponte verso opere e letture ogni volta più ambiziose. Inoltre il racconto breve (per una lunghezza fissata qui in un massimo di 250 parole) è molto gradito al mondo giovanile, anche se non trova ancora in Italia un adeguato spazio editoriale.
Per Vie Brevi, ancora, non è solo un premio letterario nazionale ma anche un premio itinerante, secondo un format che potrà realizzarne edizioni abbinate ai festival promossi in tutta Italia dall’Associazione “La parola che non muore”. Il premio è riservato ai ragazzi dai 13 ai 20 anni. Per maggiori informazioni scrivere a premio@perviebrevi.it.
Il Premio Letterario Per vie brevi è riservato ai ragazzi dai 13 ai 20 anni residenti. La sezione è unica e riguarda i racconti brevi che non superino le 250 parole. I premi sono costituiti rigorosamente da libri e dalla pubblicazione dei migliori racconti online, eventualmente in e-book e in pubblicazioni cartacee.
Si può partecipare al concorso con una o più opere. Non ci sono limiti. I racconti devono essere firmati e provvisti di un titolo. Saper dare un titolo a un breve è importante, spesso costituisce parte integrante del fascino di una micro-narrazione
Tre giorni di incontri a Bagnoregio e Montefiascone Parole (e cose) in rosa, giallo e “bianco pace“
VII edizione
Direzione artistica: Massimo Arcangeli, Raffaello Palumbo Mosca Direzione organizzativa: Diego Palma Coordinamento generale: Fabio Di Nicola Comitato scientifico: Edda Cancelliere, Milton Fernàndez, Riccardo Gualdo, Pierluigi Mingarelli, Mario Morcellini, Carlo Pulsoni, Ottavio Rossani, Gino Troli Civita in giallo: Fabio Mundadori Ufficio stampa : Massimiliano Bellavista Coordinamento locale: Daniele Di Nicola e Edoardo Ottaviani Coordinamento premio poesia “Caro poeta”: Patrizia Marchei Contributi video: Gianni Gadaleto Media Partner: La Voce della Scuola Diretta streaming: Gianluca Mei Realizzazione grafica: Maddalena Giocondo e Stefano Palma
Di seguito alcune iniziative previste per l’edizione del 2022:
L’alfabeto dell’inclusione Un workshop rivolto alla scuola secondaria di primo grado che vuol essere un’esplorazione dei nuovi immaginari della contemporaneità per la ricodificazione “inclusiva” di alcune parole di suo corrente, al fine di potersi orientare consapevolmente e responsabilmente verso modi convergenti di stare nel mondo. Le parole per dire pace in tutte le lingue del mondo Gli studenti coinvolti girerebbero nel corso dell’anno scolastico in presa diretta un minuto Lumière, rappresentativo della parola scelta, che racconti una storia sulla parola-tema scelta. Ai migliori cortometraggi sarà assegnata, da una giuria istituita per l’occasione, e secondo la formula del premio, una dotazione in dizionari e altri materiali librari. I premi saranno conferiti nel 2023 nell’occasione della sesta edizione di una delle più importanti manifestazioni cinematografiche europee, il Filming Italy Sardegna Festival, dove l’iniziativa è stata lanciata ufficialmente il 12 giugno scorso (https://www.filmingitalysardegnafestival.it), in un evento dedicato nel corso del quale verranno proiettati i cortometraggi finalisti
Programma Venerdì 14 ottobre
Bagnoregio, Auditorium Taborra Ore 15.00 Culture da salvare, da trasmettere, da condividere Luca Profili, sindaco di Bagnoregio, Civita, la “città che non vuole morire” Francesco Bigiotti, amministratore unico di Casa Civita, Una residenza d’artista per il libro e la cultura Luigi De Simone, imprenditore, Come far rinascere un antico borgo Ore 15.30 Civita in giallo Coordina Fabio Mundadori Paola Barbato, L’inquietante lato oscuro della normalità Che succederebbe se all’improvviso i luoghi nei quali ci sentiamo più al sicuro si trasformassero in una trappola mortale? E come reagiremmo scoprendo che non siamo affatto pronti ad affrontare una
minaccia che proviene da qualcosa che consideravamo inoffensivo? È la normalità la vera minaccia dalla quale dobbiamo difenderci? Katja Centomo, Emanuele Sciarretta, Se non puoi spiegare il noir, disegnalo Sette storie nere raccontate da due sceneggiatori (della serie 7 Crimini, Tunué), con la potenza del fumetto e la voce di un avvocato, per unire il diritto e la passione per il delitto. Sette storie per sette crimini
che aprono uno squarcio di luce nelle tenebre dell’animo umano. Ore 16.15 Premio Visioni ad Aldo Cazzullo (Dante quotidiano) Ore 17.00 Le parole per dire pace in tutte le lingue del mondo. Lancio del progetto. A cura della classe 3 B del polo liceale G. Mazzatinti di Gubbio,
coordinata da Giulia Nardelli e Nicoletta Rampini Conduce Massimo Arcangeli
Programma Sabato 15 ottobre
Bagnoregio, Auditorium Taborra Ore 16.00 Sabrina Crosta, assessore al Bilancio e alle politiche scolastiche del Comune di Bagnoregio, Introduzione ai lavori Sergio Talamo (Formez PA, direttore Comunicazione istituzionale e Relazioni con le Pubbliche Amministrazioni),
Un “Rinascimento” per la comunicazione al pubblico. Introduce Mario Morcellini, presidente del Consiglio scientifico Fondazione Roma Sapienza.
Coordina Marzia Sandroni, responsabile Comunicazione e Informazione AUSL Toscana del sud-est. Conclusioni di Raimondo Cagiano De Azevedo, già preside della Facoltà di Economia di Roma Sapienza
La voce della scuola Ore 16.45 Mario Alì (già Direttore per l’Internazionalizzazione del Ministero dell’Istruzione), Massimo Arcangeli, Mario Morcellini,
Una scuola contro la povertà educativa Conclusioni di Raimondo Cagiano De Azevedo
Ore 17.30 Le parole per dire pace in tutte le lingue del mondo. Lancio del progetto. A cura della classe 4 A del liceo classico Francesco Stabili di Ascoli Piceno, coordinata da Donatella Ferretti (assessore all’Istruzione del Comune di Ascoli Piceno) Conduce Massimiliano Bellavista
Programma Domenica 16 ottobre
Montefiascone, Borgo La Commenda Ore 10.00 Luigi De Simone, Annibal Caro e la Commenda Donatella Ferretti, assessore all’Istruzione del Comune di Ascoli, Una festa per la scuola Elisabetta Ferrari, DIVERSITY. L’importanza della diversità culturale
La voce della scuola Ludovico Ottolina (Unione degli Studenti), Giorgia Cirelli (Giovani Democratici, GD), Un manifesto per gli studenti e le studentesse
Ore 10.45 Montefiascone in giallo Paolo Regina,Non solo polizia Gli investigatori in uniforme (e non) nel mondo del giallo e del noir. Introduce Pina Masturzo Ore 11.15 Poetesse sul podio Flaminia Colella (consegna del premio Caro Poeta per il 2022). Letture di Debora Caroscioli e Gianni Pontillo. Coordinano Rosetta Martellini e Marina Morbiducci (giurate del premio Caro Traduttore) Ore 12.00 Patrizia Marchei Romano, Ragazze per sempre Introduce Massimo Arcangeli Ore 12.30 Premio Visioni ad Adriana Pannitteri Introduce Beatrice Curci (associazione GIULIA, GIornaliste Unite LIbere Autonome)
Grazie alla Giuria del Filming Italy Sardegna Festival e alla Cesena Film Academy.Bella esperienza sceneggiare un racconto breve. Sembra che sia da ripetere visti i risultati.
Grazie a Tiziana Rocca e Massimo Arcangeli.
Grazie ai ragazzi di Libri allo Specchio che ci hanno creduto. Grazie al Liceo Tasso
Riproduco di seguito l’annuncii che è appena uscito
Una foto della bellissima cerimonia di premiazione che si è svolta ieri alla Cesena Film Academy, con Gian Paolo Mai e i suoi straordinari ragazzi. Ho consegnato ai vincitori il premio che abbiamo assegnato in giugno nell’ultima delle quattro serate della quinta edizione del Filming Italy Sardegna Festival di Forte Village e Cagliari, una sintesi delle quali è stata trasmessa in seconda serata da Rai Due. Con noi, in collegamento, c’era anche Tiziana Rocca, ideatrice, organizzatrice e direttrice artistica della manifestazione con cui sono davvero orgoglioso di collaborare dalla prima edizione del festival.
Aumentano intanto le scuole di tutta Italia che hanno aderito al progetto sulle parole per dire “pace” in tutte le lingue del mondo. Era proprio la pace il tema portante del premio e del corto vincitore e degli altri due corti che ai sono piazzati al secondo e al terzo posto (emetteremo a breve il comunicato stampa). Questa la classifica:
1. “Brother”, realizzato dagli studenti della Cesena Film Academy sotto la sapiente guida e la supervisione di Mai e di altri insegnanti dell’accademia. Un bellissimo cortometraggio a più voci il cui intreccio di sguardi e di corpi è di una rara potenza espressiva e di una grande efficacia comunicativa.
2. “Libri allo specchio (La pace è negli occhi di chi guarda) “, tratto da un racconto breve di un volume (‘Libri allo specchio”) curato da Massimiliano Bellavista. A realizzare il corto gli studenti della IV E del liceo Tasso di Roma con la supervisione della prof.ssa Patrizia Concetti e dello stesso Bellavista.
3. “Sasha & Martina”. Una bella storia di amicizia fra una ragazzina italiana e una bambina ucraina. L’autrice, la quindicenne Martina Palma, è una studentessa del liceo Euclide di Cagliari al tempo iscritta a un istituto di Napoli.
Le vie brevi della letteratura del futuro: nasce il Premio Letterario “Per vie brevi”
Firenze, 15 novembre 2021 –
Una nuova piattaforma nazionale a disposizione di giovani, scuole e studenti per la valorizzazione della espressione letteraria giovanile e la promozione delle forme narrative brevi. Durante “Parole in Cammino – Festival dell’italiano e delle lingue d’Italia – Visioni. Dante, la Notte della lingua italiana,i nuovi linguaggi”, che si è concluso Sabato 13 Novembre si sono svolte le premiazioni delle vincitrici del contest lanciato ad Ottobre nell’edizione senese di “Parole in Cammino 2021” e che ha posto le basi per la creazione del nuovo premio nazionale ‘PER VIE BREVI 2022’
Il Festival, prima edizione Fiorentina che ha ospitato la consegna dei Premi Visioni assegnati ad Antonio Scurati e a giovani talenti italiani nel campo dello studio e dell’imprenditoria digitale e sociale, ha visto una notevole presenza di giovani provenienti dalle scuole secondarie superiori italiane.
Vincitrici del Concorso “Per vie brevi 2021” tre brillanti studentesse.
Ludovica Fei e Margherita Rolla hanno utilizzato pienamente le potenzialità del racconto breve nel trattare in modo immediato e toccante un tema difficile che colpisce tanti giovani, quello dell’anoressia, sapendo dare al contempo un messaggio di ottimismo e speranza in questi tempi difficili.
Margherita Caramanico ha invece utilizzato il racconto breve per dipingere un viaggio interiore bellissimo che illustra le potenzialità della diversità e quelle della scuola come fattore indispensabile di crescita dei ragazzi che si affacciano alla vita sociale e professionale dopo quasi due anni di lock down.
A premiare le vincitrici Elisa Colella, Presidente della Rete Nazionale dei Licei Classici. La Dirigente ha sottolineato come “sia importante il supporto degli insegnanti e come sia importante andare oltre l’insegnamento, oltre la disciplina. I ragazzi vanno ascoltati e saputi guidare l’esigenza propria dei singoli ragazzi, più intima cercando di dar voce al loro sentimenti”.
A seguire è avvenuto il lancio del premio letterario nazionale “Per Vie Brevi”
Dopo cinque anni di lavoro con il progetto ‘Recensio’ in giro per l’Italia con classi, professori e studenti di tutte le età e indirizzi di studio il progetto ha avvicinato migliaia di studenti al mondo della lettura e dell’espressione letteraria, con risultati didattici tangibili. Da questa esperienza, tuttora in corso, e da un’idea di Massimiliano Bellavista (thenakedpitcher.com) supportata da Diego Palma de “La Voce della Scuola Live”, nasce un concorso letterario nazionale, in collaborazione con l’associazione “La Parola che non muore”, unico nel suo genere: il premio “Per vie brevi”.
Per Vie brevinon è un concorso come gli altri, proprio perché in effetti NON è un concorso. Prima di tutto vuole essere un gioco e una porta di accesso messa a disposizione dei giovani al fantastico mondo della narrazione e della letteratura. Lo dimostra il suo regolamento (vedi sotto) che si legge in un attimo. Non premia un primo e non lascia indietro nessuno, valorizzando l’espressione di tutti. Per Vie brevi non è un premio accademico ma nasce “dal basso”, cioè direttamente dal lavoro fatto nelle scuole con i giovani (e focalizzato sulla lettura) e dalle loro stesse richieste ed interessi, prima ancora che sulle tecniche di scrittura e dalla semplice constatazione che il migliore e più immediato modo di condividere una storia e di parlare di letteratura è rappresentato proprio dalla micro-narrazione. I racconti brevi sono un genere con cui tutti prima o poi si sono misurati (scrittori importanti e lettori appassionati), e per molti il genere ha rappresentato un ponte verso opere e letture ogni volta più ambiziose. Inoltre il racconto breve (per una lunghezza fissata qui in un massimo di 250 parole) è molto gradito al mondo giovanile, anche se non trova ancora in Italia un adeguato spazio editoriale.
Per Vie Brevi, ancora, non è solo un premio letterario nazionale ma anche un premio itinerante, secondo un format che potrà realizzarne edizioni abbinate ai festival promossi in tutta Italia dall’Associazione ‘La parola che non muore’. Il premio è riservato ai ragazzi dai 13 ai 20 anni. Per maggiori informazioni scrivere a premio@perviebrevi.it. Il regolamento del premio è disponibile sul sito www.thenakedpitcher.com e www.lavocedellascuolalive.it
Contatti: Segreteria organizzativa del premio tel. 3356148685
Questo è il semplice Regolamento del Premio
REGOLAMENTO
Art. 1 Il Premio Letterario Per vie brevi è riservato ai ragazzi dai 13 ai 20 anni residenti.
La sezione è unica e riguarda i racconti brevi che non superino le 250 parole.
I premi sono costituiti rigorosamente da libri e dalla pubblicazione dei migliori racconti online, eventualmente in e-book e in pubblicazioni cartacee.
Art. 2 Si può partecipare al concorso con una o più opere. Non ci sono limiti. I racconti devono essere firmati e provvisti di un titolo. Saper dare un titolo a un breve è importante, spesso costituisce parte integrante del fascino di una micro-narrazione.
Art. 3 Non è prevista alcuna quota di partecipazione.
Art. 4 Gli elaborati inediti devono essere inviati, in formato pdf allegata balla mail, a: premio@perviebrevi.it firmati, quando possibile e pertinente comprensivi della indicazione della scuola di provenienza e del docente di riferimento. Nella stessa mail, inserire una breve dichiarazione da cui risulti: – la dichiarazione che il testo è inedito e la paternità dell’opera; – l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi della normativa vigente (GDPR. Regolamento 679-2016); – l’indicazione precisa dei propri dati (nome, cognome, indirizzo completo di C.A.P., Comune e Provincia, telefono).
Art. 5 Una Giuria presieduta dagli organizzatori proff. Massimiliano Bellavista e Diego Palma e composta anche da personalità del mondo della cultura, insegnanti e studenti, esaminerà le opere e selezionerà quelle più meritevoli. Non ci saranno anacronistiche classifiche e quindi nessun vincitore assoluto, ma solo una selezione di autori premiati.
Art. 6 Il giudizio della Giuria è insindacabile e inappellabile.
Art. 7 La scadenza del Concorso è prevista per il 28-02-2022; per l’invio delle opere farà fede la notifica della mail.
Art. 8 La cerimonia di premiazione si svolgerà con le modalità e durante gli eventi che saranno tempestivamente segnalate ai vincitori dall’organizzazione. Una eventuale variazione della data ufficiale di premiazione verrà tempestivamente comunicata agli autori finalisti.
Art. 9 Il ritiro del premio deve avvenire in presenza, perché gli autori selezionati saranno chiamati di volta in volta a condividere, leggere e commentare le proprie opere, e non semplicemente a ricevere un riconoscimento. Per Vie Brevi prima ancora che un premio, è un gioco, e per giocare occorre interagire
Art. 10 Ai sensi della normativa vigente sulla tutela dei dati personali (Regolamento (Ue) 2016/679), il trattamento degli stessi, cui si garantisce la massima riservatezza, è effettuato esclusivamente ai fini inerenti il Concorso cui si partecipa; tali dati non verranno comunicati o diffusi a terzi a qualsiasi titolo.
Art. 11 La partecipazione al concorso implica la completa accettazione del relativo regolamento. La mancata osservanza di una sola delle clausole del bando comporterà l’automatica esclusione.
Art. 12 Il contenuto delle opere è assolutamente libero, purché si tratti di un racconto breve: chiaramente la libertà dell’autore finisce dove la stessa danneggi la libertà, l’onorabilità e la reputazione altrui. Per fare buona letteratura occorre costruire e non distruggere, mirare al bello e non alla bassezza. Le parole usate devono ispirare altri giovani, suscitare emozioni, includere e non escludere.
Art. 13 Gli organizzatori declinano ogni responsabilità per eventuali casi di plagio, che saranno eventualmente risolti in sedi e con mezzi estranei al concorso stesso.
Ricordiamo il termine per la presentazione dei racconti da 250 parole per il concorso ‘Vie Brevi’ è Venerdì. I migliori saranno premiati Sabato durante questo evento:
Comitato della Società Dante Alighieri, via Tommaso Pendola 37
Ore 17.00 Fiorella Atzori, Sgrammaticando
Ore 17.45 Marco Ferrari, “Romanae disputationes” e “Opera prima”. La parola alla prova tra filosofia e letteratura (nella scuola)Ore 18.30 Massimiliano Bellavista e Luca Betti, Premiazioni per il concorso “Per vie brevi”.Modera Diego Palma
Carla Bagna, Marco Mancassola, Fiammetta Papi, Carlo Pulsoni, Alessio Ricci, Laura Ricci
Segreteria organizzativa
Andrea Ciarrocchi, Fabio Di Nicola, Edoardo Ottaviani (contatti con gli ospiti)
Fabio Di Nicola (tecnico audio e video)
Alessandro Russo (diretta streaming)
Comunicazione e ufficio stampa
Letizia Pini, Massimiliano Bellavista
Riprese e montaggio video
Gianni Gadaleto
Con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la collaborazione dell’Università di Siena, dell’Università per Stranieri di Siena, del Comune di Siena, della contrada della Chiocciola, dell’Accademia della Crusca, della Società Dante Alighieri, delle case editrici Mondadori e Zanichelli, della Rete dei Licei Classici e dell’associazione culturale “Il Liceone”
Il progetto generale
Il progetto generale, promosso dall’associazione La parola che non muore e sviluppato, con il sostegno della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, in collaborazione con il Comune di Siena e con la partecipazione dell’Università per Stranieri di Siena e dell’Università di Siena, è pensato come un itinerario sull’italiano fra passato, presente e futuro, senza trascurare il contributo portato alla storia linguistica, sociale, culturale del nostro paese dalle tante altre “lingue” presenti sul territorio (dialetti, lingue minoritarie, linguaggi giovanili, lingue di contatto, gerghi tecnologici, ecc.), dalle maggiori lingue di cultura (con riferimento alla traduzione letteraria, alle parole “in viaggio”, alle nuove forme di “capitalismo linguistico”, ecc.), dalla comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).
Il progetto, nato nel 2017, punta a fare di Siena il centro strutturale, organizzatore, propulsore di una manifestazione annuale in grado di coinvolgere, negli anni, città, cittadine e borghi italiani (toscani e non toscani) disposti a realizzare uno o più eventi, per un percorso tematico comune, all’interno di altre manifestazioni culturali. Saranno quest’anno direttamente coinvolte, oltre ai festival italiani già gemellati in un progetto culturale di “cultura in cammino” (la Festa di Scienza e Filosofia di Foligno, il Festival della Crescita di Milano, ANTICOntemporaneo di Cassino e Montecassino, La parola che non muore di Civita di Bagnoregio (VT), il Borgo dei Libri di Torrita di Siena), manifestazioni che si svolgono in varie regioni italiane, fra le quali il Festival delle Corrispondenze di Magione (PG), il Roma Videoclip Festival e In Costiera amalfitana, le Conversazioni sul futuro e Io non l’ho interrotta di Lecce, le Feste Archimedee di Siracusa.
Premio “Per vie brevi”
Il premio, organizzato dall’associazione La Voce della Scuola e indirizzato agli studenti delle scuole medie e superiori, intende esaltare il potere della narrazione, dimostrando che, per raccontare una storia, si possono usare anche pochissime parole, purché efficaci. Ai partecipanti è richiesto di scrivere un breve racconto di 250 parole al massimo, in tema di viaggio (in senso fisico o metaforico), da spedire entro venerdì 15 ottobre (all’indirizzo bellmaxi@tin.it).
Giovedì 14 ottobre
L’invenzione della lingua. Cinema, teatro, letteratura
Università per Stranieri di Siena, piazza Rosselli 27-28, Aula Magna
Ore 14.45 Saluti di Giuseppe Marrani, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici
Coordina Laura Ricci
Ore 15.00Roberto Barzanti, Riccardo Castellana, Marco Marchi, Silvia Tozzi, Cent’anni dopo. Sull’attualità di Federigo Tozzi. Modera Valentino Baldi
Ore 15.30Stefania Carpiceci,Federico e Giulietta. Tra Pinocchio, i clowne Cabiria
Ore 16.00 Enrico Terrinoni e Fabio Pedone, Un “labirincubo” di parole
Ore 16.30 Anilda Ibrahimi e Laura Proja, Convergenze albanesi. Modera Carlo Pulsoni
Ore 17.00 Premio “Visioni” a Barbara De Rossi per lo spettacolo teatraleDante e le donne
Pausa caffè
La lingua fra ambiente, territorio ed ecosistema
Ore 18.00Simone Bastianoni e Massimo Arcangeli, Comunicare la sostenibilità. Un dizionario minimo
Ore 18.30Maurizio Masini e Valentina Canu, “Se ci credi lo vedi”. Promuovere il territorio fra parola e mito
Buffet
Castellina in Chianti, Palazzo Bianciardi, costituendo Museo Archivio Bianciardi, via delle Volte 33
Ore 18.o0 Gaia Bianciardi Bastreghi e Massimiliano Bellavista, Le parole del Chianti: un cammino letterario tra autori e libri (antichi e moderni) chiantigiani. La famiglia Bianciardi, nell’omonimo palazzo a Castellina in Chianti, tra Siena e Firenze, ha custodito per secoli, oltre a un’importante biblioteca, un archivio di pergamene, documenti e carte che, a partire dal XIV secolo, racchiude la storia di questo territorio. Gli eredi della famiglia hanno creato l’Associazione Amici di Palazzo Bianciardi con l’intento di rendere fruibile questo patrimonio attraverso la creazione del MAB (Museo Archivio Bianciardi), che sarà a breve inaugurato come Collezione privata e Museo online.
Venerdì 15 ottobre
Istituto Tecnico Biotecnologie e Liceo Linguistico Monna Agnese, via del Poggio 16
Ore 11.00 Massimo Arcangeli,Visualizzare le parole, verbalizzare i gesti, dare un nome alle cose
Nel corso dell’incontro gli studenti partecipanti saranno sollecitati a dare significato a tanti gesti compiuti più o meno abitualmente, ad abbinare le parole selezionate durante la lezione a una o più immagini in grado di rappresentarle, ad attribuire un nome a tanti oggetti del passato trasmessi al nostro sguardo da dipinti famosi.
Fondazione Monte dei Paschi di Siena, via Banchi di Sotto 34, Sala Conferenze
L’italiano fuori d’Italia
Saluti di Carlo Rossi, presidente della Fondazione Monte dei Paschi
17.00L’italiano fuori d’Italia. Con Carla Bagna, Giuseppe D’Anna, Enrico De Agostini, Silvio Mignano. Modera Carlo Pulsoni
San Miniato, Centro di Aggregazione Giovanile “La base”, Via Enrico Berlinguer (emiciclo)
Ore 17.00Massimiliano Bellavista, Laura Del Veneziano, Francesco Ricci, Comunicare, scrivere (o digitare) giovane. Evento in collaborazione col Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) locale e con la cooperativa sociale onlus ALIOTH
Contrada della Chiocciola, via S. Marco 37
Ore 18.00Ouvertures. Incontri tra musica e cultura. Premio “Visioni” a Massimo Bernardini
Sabato 16 ottobre
Lingue e linguaggi fra cinema e canzone d’autore
Università degli Studi di Siena, via Banchi di Sotto 55,Aula Magna Storica del Rettorato
Ore 9.15 Saluti di Francesco Frati, rettore dell’Università degli Studi di Siena
Coordina Alessio Ricci
Ore 9.30 Fabrizio Franceschini, Le lingue della commedia all’italiana (ma solo “all’italiana”)
Ore 10.00Fabio Rossi, Federico Fellini e Giulietta Masina. Dal parlato rarefatto realistico all’iperparlato creativo
Pausa caffè
Ore 11.00 Marco Ponti, Scrivere per lo sguardo. Come il cinema nasce da parole e spazio e li trasforma in immagini e tempo
Ore 11.30 Marianna Marrucci, Sulle tracce del “mosaicista” De André: studiare le carte di un cantautore. Introduce Giulia Giovani
Buffet
Comitato della Società Dante Alighieri, via Tommaso Pendola 37
Ore 17.00 Fiorella Atzori, Sgrammaticando
Ore 17.45 Marco Ferrari, “Romanae disputationes” e “Opera prima”. La parola alla prova tra filosofia e letteratura (nella scuola)
Ore 18.30 Massimiliano Bellavista e Luca Betti, Premiazioni per il concorso “Per vie brevi”.Modera Diego Palma
Comitato scientifico: Edda Cancelliere, Milton Fernàndez, Riccardo Gualdo, Pierluigi Mingarelli, Mario Morcellini, Carlo Pulsoni, Davide Rondoni, Ottavio Rossani
Civita in giallo: Fabio Mundadori
Ufficio stampa: Massimiliano Bellavista
Coordinamento locale: Andrea Ciarrocchi
Coordinamento Premio poesia “Caro poeta”: Patrizia Marchei
Contributi video: Gianni Gadaleto
Tecnico audio e video: Andrea Artemi
Diretta Streaming: Alessandro Russo
Coordinamento per il territorio: Doriana D’Elia
Realizzazione grafica e sito web: Antonio Silvestri e Stefano Palma
Ne ha parlato perfino il “New York Times”. Con le sue erosioni dal basso, con le sue magiche e rarefatte prospettive aeree, con la sua capacità di dominare dall’alto il territorio al pari di una fortezza, con i suoi “ponti” quasi sospesi nel tempo e nello spazio, il borgo di Civita di Bagnoregio è un simbolo naturale della cultura che resiste, attraverso la conservazione caparbia di una memoria che si tramanda da secoli. Un luogo ideale per avviare riflessioni e letture fra narrativa e poesia, filosofia e scienza, lavoro critico ed esperienza personale (per una parola che è ancora fortunatamente viva, e intende anzi continuare a vivere), come primo passo per la realizzazione di un progetto di ampio respiro che trae ben più d’uno spunto dalle celebrazioni dantesche (nell’anno in corso ricorre il settecentesimo dalla morte del poeta).
La parola che non muore, che si svolge sotto la direzione artistica di Massimo Arcangeli e Raffaello Palumbo Mosca, parte dalla necessità della conservazione della memoria libraria e della memoria poetica che prende a modello proprio la Commedia di Dante, simbolo di una poesia universale che continua a parlare, in tante lingue disseminate per il mondo, a milioni e milioni di lettori.
La memoria poetica, ultimamente al centro di un animato – e in alcuni casi aspro – dibattito sulla presunta morte dell’oggetto sul quale si fonda e si esercita, sarà chiamata innanzitutto in causa dalla quarta edizione del premio dedicato ad Annibal Caro poeta (gemellato con quello dedicato al Caro traduttore, anch’esso giunto alla sua quarta edizione), che vedrà premiato, da una giuria di qualità, il miglior libro di poesia uscito fra il 2019 e il 2021.
Quanto alla memoria libraria, nel corso della manifestazione si metterà a disposizione, per un poeta o uno scrittore, uno studioso o un artista, Casa Greco, a Civita di Bagnoregio, perché l’ospite che vi sia accolto ne faccia, soggiornandovi, luogo di ritiro, di concentrazione, di riflessione per il suo lavoro. Nell’occasione della sua nascita il compianto maestro Stelvio Cipriani ha donato a Civita, nel 2016, una sua composizione inedita.
I temi portanti dell’edizione di quest’anno, focalizzata sulle celebrazioni dantesche, ruoteranno intorno ai rapporti fra scienza e letteratura, al giallo d’autore, ai luoghi e alle parole (e ai linguaggi) da riabitare e al visibile parlare. Arricchiranno il programma alcuni eventi incentrati sulla scuola (al tempo della pandemia) e una sezione tematica intitolata Un male chiamato umanità(ispirata a Norman Oliver Brown, e a Ferdinando Camon), anche per ribaltare la prospettiva dalla quale si è perlopiù affrontata l’emergenza sanitaria.
Nei giorni del festival sarà infine conferito il premio itinerante “Visioni” a una o più personalità di spicco del panorama nazionale o internazionale. Il premio, nato nel 2015, viene attribuito, di tappa in tappa, a personaggi che si siano distinti nel campo del giornalismo, della cultura, dell’arte, dell’imprenditoria, dello spettacolo, ecc., ed è stato assegnato, negli anni, ad Antonio Ricci, Cristina Comencini, Enrico Mentana, Corrado Augias, Carlo Freccero, Gian Antonio Stella, Lucia Annunziata, Zygmunt Bauman, Sergio Castellitto, Agnes Heller, Luciano Canfora, Piergiorgio Odifreddi, Franco Cardini, Teresa Forcades, Alberto Asor Rosa, Antonio Presti, Michele Mirabella, Francesco Bruni (regista), Mario Martone, Livio Leonardi, Carlo Degli Esposti, Lamberto Giannini e molti altri.
Nascono con questa edizione anche il premio “Civita in giallo”, che sarà attribuito a uno scrittore di gialli o di noir, e il premio “Torre di Chia” (per il centenario dalla nascita di Pier Paolo Pasolini che si celebrerà nel 2022), indirizzato agli studenti delle scuole superiori di ogni ordine e grado e dal tema Scrittura, arti visive e identità. Un altro premio, intitolato al “Tronco d’Artista”, sarà lanciato in occasione della realizzazione di un’opera di Andrea Gandini, dedicata alla figura di Annibal Caro, traduttore dell’Eneide, che sarà mostrata per la prima volta al pubblico, alla Commenda di Montefiascone, nella giornata del 3 ottobre. Qui di seguito il regolamento del premio.
Regolamento
Art. 1
Non ci sono limitazioni di nessun tipo per la partecipazione al premio. A tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Agli studenti universitari e delle scuole secondarie di primo e secondo grado che avranno aderito all’iniziativa, oltre all’attestato, verrà riconosciuto un premio in libri.
Art. 2
I partecipanti al premio dovranno inviare via e-mail, entro il 30 giugno 2022, un progetto (sviluppato in 5.000 caratteri al massimo, spazi inclusi) per la realizzazione di un “tronco d’artista”: il tronco di un albero antico su cui lavorare (dipingendolo, modellandolo, trasformandolo in un qualunque altro oggetto, ecc.) per renderlo un manufatto. I progetti ritenuti migliori, secondo il giudizio di un’apposita commissione, saranno presentati durante l’edizione della “Parola che non muore” che si svolgerà nell’autunno del 2022.
L’iscrizione al premio, e la partecipazione al festival dei migliori selezionati dalla giuria, implica l’autorizzazione, da parte dei partecipanti, alle riprese fotografiche e audiovisive che saranno effettuate durante la manifestazione, nonché la loro libera utilizzazione, per fini promozionali, giornalistici, documentari o altro, da parte dell’organizzazione. L’iscrizione al premio implica altresì la cessione a titolo gratuito dei diritti di immagine in favore dell’organizzazione stessa o dei suoi incaricati, e la rinuncia a ogni eventuale azione tesa a ottenere il pagamento di corrispettivi, indennità, rimborsi o altro connessi a quei diritti.
Art. 3
I primi tre classificati saranno ospitati, per un soggiorno di una settimana per due persone, al Borgo “La Commenda”. Al vincitore assoluto sarà offerta l’opportunità di partecipare a uno dei festival della rete “La Parola che non muore” per un soggiorno, sempre per due persone, comprensivo della copertura, da parte dell’organizzazione, delle spese di trasporto.
Art. 4
I progetti spediti via e-mail potranno essere illustrati secondo le seguenti modalità:
– verbale/espositiva (un riassunto del progetto, in chiave espositiva o narrativa);
– grafica (un dipinto, un esercizio di tecnica grafica o altro);
– multimediale (un videoclip).
Nella loro presentazione i partecipanti spiegheranno come intendono realizzare i loro progetti. La presentazione, se in modalità audiovisiva, non dovrà superare i 10 minuti di durata.
Massimo Arcangeli, La parola e l’immagine. Con gli studenti delle terze classi (sezioni A e B) della scuola media dell’istituto, coordinati da Francesca Fiorentini
Ore 15.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Culture da salvare, da trasmettere, da condividere
Luca Profili, sindaco di Bagnoregio, Civita, la “città che non vuole morire”
Francesco Bigiotti, amministratore unico di Casa Civita, Una residenza d’artista per il libro e la cultura
Luigi De Simone, imprenditore, Come far rinascere un antico borgo
Elisabetta Ferrari, Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF)
Beatrice Curci, associazione GIULIA (GIornaliste Unite LIbere Autonome), Dare voce alle differenze di genere
Massimo Arcangeli e Diego Palma, La voce della scuola
Ore 16.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Luoghi da riabitare
Filippo Arcelloni, Il teatro che cammina (sulla via Francigena)
Ore 16.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Civita in giallo. I luoghi
Premio “Visioni” a Marcello Fois
Introduce Fabio Mundadori. Premia Luca Profili
Ore 17.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Parole da riabitare (ETICA)
“Impossibile è essere savio chi non è buono”
Eugenio Coccia e Filippo La Porta, Dante e l’etica. Fra letteratura e scienza. Coordina Massimo Arcangeli
Ore 17.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
La Voce della Scuola
Silvio Barbieri, Rita Biganzoli, Antonio De Nigris, Carlo Montanari, La scuola che potremmo avere: il futuro dopo l’emergenza
L’emergenza Covid ha posto in evidenza i problemi strutturali di una scuola non più al passo coi tempi. Problemi amplificati dalla didattica a distanza (DAD), anche se, quando il Covid ci ha colpiti di sorpresa, chi era già preparato a gestire una didattica innovativa in presenza ha saputo farlo anche a distanza. Una didattica on-line da non intendersi come una forma sostitutiva della didattica in presenza, ma come un suo complemento.
Coordina Diego Palma
Ore 18.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
La Voce della Scuola
Rosario Alfano e Giuseppe Mancuso, La scuola (da rifondare) che non c’è
Abbiamo bisogno di una tensione ideale che faccia della scuola riformata il luogo dove crescere insieme come comunità. Un luogo dove alimentare il senso civico e far maturare la consapevolezza di essere cittadini attraverso un percorso di studi, di esperienze, di scambi, di condivisione, di apprendimento. Un luogo dove si coltivi anche il rispetto per il lavoro. Per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) è aumentato il carico lavorativo (gli organici ridotti non riescono a soddisfare l’enorme mole di lavoro degli ultimi vent’anni), oltre alla responsabilità, ma non lo stipendio. Si combatte il Covid, nella realtà, senza il personale ATA.
Coordina Diego Palma
Ore 18.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
La Voce della Scuola
Tiziana Mari, Se i quadri potessero pensare
Tanti dipinti famosi reinterpretati in chiave attualizzante, sotto la guida della docente che racconta qui il suo progetto (ideato e realizzato in tempi di pandemia), dagli studenti di una quarta classe del liceo scientifico Ettore Majorana di Orvieto.
Ore 19.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
La Voce della Scuola
Emma Sabatini e Gianmarco Silvano, L’Unione (degli Studenti) fa la forza. Un manifesto per la scuola del futuro
Con l’introduzione della DAD (marzo 2020) abbiamo assistito alla progressiva esplosione delle contraddizioni e delle problematiche strutturali che il sistema di scuola pubblica del nostro paese presenta ormai da decenni. Viviamo una scuola sempre più esclusiva, spesso determinata dalle logiche meritocratiche e competitive di un sistema capitalista in cui è immersa, in cui studenti e studentesse non sono condotti alla formazione di un pensiero critico ma alla mera acquisizione di sterili nozioni, con processi frontali e punitivi che non mirano a una reale crescita dell’individuo. Ci hanno lasciato una scuola in macerie, distrutta dai processi di aziendalizzazione e sottofinanziata. Abbiamo così deciso di mobilitarci e di ricostruire un modello di scuola alternativo. A partire dallo scoppio della pandemia siamo scesi nelle piazze per pretendere che l’istruzione pubblica costituisse la priorità del nostro governo, abbiamo preteso che tutti avessero accesso ai device e alla connettività. Siamo stati da sempre in prima linea per un ritorno in presenza in sicurezza e abbiamo preso parte a numerose mobilitazioni per sottolineare il carattere trasversale della didattica e la funzione sociale dei luoghi della formazione. Dal gennaio del 2021 abbiamo deciso di ricostruire le nostre scuole a partire dalla riapertura di cantieri, di spazi assembleari che garantissero un confronto reale tra le componenti sociali della scuola per immaginarne un cambiamento dal basso, in forma radicale e strutturale, dalla valutazione all’edilizia, dal diritto allo studio alla didattica. Un processo di costante riflessione pedagogica che non si può interrompere.
Coordina Diego Palma
Sabato 2 ottobre
Bagnoregio
Ore 15.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Parole da riabitare (felicità)
“Altro ben è che non fa l’uom felice; / non è felicità”
Lello Voce, Il manifesto per una scuola della felicità
Il manifesto, proposto da un poeta che è anche un insegnante, è una provocazione che prova a immaginare una scuola superiore radicalmente diversa da quella attuale, una scuola che rifiuti di basarsi su controllo, valutazione ossessiva, competenze e competitività per diventare invece un luogo capace di creare felicità, solidarietà e rispetto per tutti coloro che ne fanno parte (allievi, insegnanti, personale tecnico). Una fabbrica di sogni e felicità, cultura e futuro. Ispirato al pensiero libertario di grandi figure come Ivan Illich e Danilo Dolci, il Manifesto per una scuola della felicità ribalta molti dei luoghi comuni della scuola così com’è (e come viene progettata oggi), lanciando il guanto di una sfida a ripensarla dalle fondamenta, mettendo al suo centro non questa o quella necessità economica e produttiva ma la voglia di stare assieme e la responsabilità di farlo nell’interesse comune, oggi più che mai. Pubblicato inizialmente sul sito del «Fatto quotidiano», il manifesto è stato poi rilanciato da Rai Radio 3 (nella trasmissione La lingua batte).
Ore 15.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Parole da riabitare (MENTE e MEMORIA)
“Apri la mente a quel ch’io ti paleso / e fermalvi entro: che non fa scïenza, / sanza lo ritenere, avere inteso”
La mente memore. Premio “Visioni” a Giorgio Vallortigara. Premia Francesco Bigiotti
Un affascinante viaggio, lungo i secoli, tra dipinti, miniature e altre rappresentazioni artistiche di personaggi ed episodi famosi della Commedia dantesca.
Ore 16.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Civita in giallo. I tempi
Franco Forte e Fabiano Massimi, Storie gialle nell’Italia fascista e nella Germania nazista
L’uranio di Mussolini (Franco Forte) e I demoni di Berlino (Fabiano Massimi). Due gialli storici ambientati nei primi anni Trenta, alla vigilia del periodo più oscuro della storia europea nel “secolo breve”, che avrebbe precipitato il mondo nell’inferno della guerra più terribile che l’umanità ricordi. Due storie (quella italiana è ambientata in Sicilia) che ci fanno respirare il clima che fece da incubatore al fascismo e al nazismo e ne accompagnò il montare delle ideologie che li sostennero.
Coordina Fabio Mundadori
Ore 17.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Una male chiamato umanità
“Io vidi una di lor trarresi avante / per abbracciarmi, con sì grande affetto, / che mosse me a far lo somigliante”
Salvatore Malizia, Patrizia Marchei Romano, Daniela Turi, Il “contagio” degli affetti. Malattie, cure, guarigioni
Modera Massimiliano Bellavista
Ore 17.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Parole da riabitare (cambiamento)
“Non v’accorgete voi che noi siam vermi / nati a formar l’angelica farfalla, / che vola a la giustizia sanza schermi?”
Massimiliano Bellavista, Marina Morbiducci, Antonella Palmitesta, Bianca Piergentili, Francesco Ricci, Sessualità “fluttuanti”, passaggi di stato, identità ibride
Modera Massimo Arcangeli
Ore 18.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Civita in giallo. I tempi
Mauro Valentini e Mirko Zilahy, Storie criminali da città eterne (Roma) e paesi che muoiono (Civita)
Tutti lo chiamavano Tyson (Mauro Valentini) e L’uomo del bosco (Mirko Zilahy). Il primo romanzo è la storia di un uomo cui si offre un giorno l’opportunità di cambiare il corso di una vita passata a rimediare alle conseguenze dei propri errori (ma di mezzo c’è Tyson…). Il secondo romanzo ci accompagna in un viaggio nel cuore di sangue e di pietra di Civita di Bagnoregio, e alla fine scopriamo che le sue viscere non sono poi così diverse da quelle covate nell’animo umano.
Coordina Fabio Mundadori
Ore 18.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Una male chiamato umanità
Giorgio Nisini e Luca Ricci, Il tempo e la malattia
Un dialogo sull’umano e sulla malattia a partire dai libri Gli estivi (Luca Ricci) e Il tempo umano (Giorgio Nisini).
Coordina Raffaello Palumbo Mosca
Ore 19.00
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
La voce della scuola
Nicola Maulucci, Figli di un dio minore. Racconti di discontinuità didattica e di precarietà affettive
Dall’affidamento temporaneo, della durata al massimo di diciotto mesi, all’affidamento sine die (fino ai 18 anni). Esperienze di genitori affidatari piene di gioie ma anche ricolme di dolori, fra incomprensioni e ricongiungimenti, discussioni e riappacificazioni. Esperienze che ti riempiono in ogni caso la vita, anche se ci si chiede che senso abbia lasciare qualcuno nelle mani di una famiglia affidataria fino al compimento del diciottesimo anno senza poterlo adottare prima.
Ore 19.30
Auditorium Taborra (Bagnoregio)
Il visibile parlare
“E tu che se’ costì, anima viva, / pàrtiti da cotesti che son morti”
Lisa Flores (direttrice della scuola Flores), Antonella Arduini, Cristina Bombasaro, Monica Pesciarelli, Santina Petrosilli, Il flamenco. La tradizione che non vuole morire
La scuola di flamenco Flores è una realtà consolidata che propone spettacoli di danza e musica flamenca coi più importanti artisti della scena internazionale. Il flamenco, originario dell’Andalusia, è l’espressione più vivida e magnifica dell’arte gitana. È una danza sensuale, che produce un’intima unione fra il corpo e lo spirito, e arriva a farci comprendere in modo intuitivo l’energia ancestrale sopita dentro ciascuno di noi. Il flamenco è ritmo, armonia e contrasto, creatività e tradizione, suoni e musica alternati a profondi e magici silenzi.
Conduce Fabio Di Nicola
Domenica 3 ottobre
Borgo La Commenda (Montefiascone)
Ore 10.00
“Vorrei essere scrittore di musica, / vivere con degli strumenti / dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare”
I premi “Caro poeta”, “Caro traduttore”, “Torre di Chia”, Luigi De Simone (proprietario del Borgo La Commenda), Lucianna Argentino (vincitrice del premio “Caro Poeta” nel 2019), Federica Alessandri (per il premio “Caro traduttore”), Ivana Pagliara (cofondatrice di PromoTuscia)
Modera Elisabetta Ferrari
Ore 10.30
La Voce della Scuola
Cosimo Forleo, Maddalena Giocondo, Giusy Versace, La “nuova” scuola fra aziendalismo, precarizzazione ed educazione alla cittadinanza attiva
Nell’anno 2000, col Reg. 275 del 1999 e il successivo riconoscimento giuridico della dirigenza, è nata ufficialmente l’autonomia scolastica. La scuola è organizzata come un’azienda e le varie attività dei docenti sono sempre più burocratizzate e sempre meno collegiali. Sono passati vent’anni, e quali sono i risultati di queste scelte? Il lavoro dell’insegnante, in termini di efficacia, soprattutto dell’apprendimento degli allievi, se ne è avvantaggiato? Quali decisioni da prendere sarebbero necessarie, a livello politico e normativo, per una scuola italiana diversa? Come potrebbe intervenire utilmente, nel quadro generale, il Terzo Settore, e come accompagnare i giovani, grazie alla cultura del volontariato, verso la costruzione di una società democratica, equa ed inclusiva, in un percorso di consapevolezza dell’esercizio dei propri diritti, dei propri doveri e delle proprie responsabilità? Nasce intanto, in risposta a una crisi scolastica strutturale, il Movimento Lavoratori Precari (MLP.), che unisce il personale docente e il personale ATA e il cui doppio obiettivo è di cementare in un movimento politico i lavoratori precari di ogni categoria, sbeffeggiati nonostante una direttiva europea (1999/n. 70) preveda l’assunzione a titolo definitivo di tutti i dipendenti della scuola che abbiano svolto almeno 36 mesi di servizio.
Modera Diego Palma
Ore 11.15
La Voce della Scuola
Antonio Cosentino, Didattica della comunità di ricerca e “Philosophy for Children” (F4Ch)
La didattica della comunità di ricerca è stata definita all’interno del curricolo della philosophy for children alla luce di una rilettura del pensiero di John Dewey. La logica della ricerca, negli auspici di Dewey, dovrebbe essere estesa a tutti i campi della conoscenza e corrispondere a un incremento diffuso di riflessività. Il pensiero riflessivo in azione, infatti, non è altro che la ricerca. L’espressione comunità di ricerca implica, da un punto di vista scolastico, una proposta complessiva e articolata di didattica includente nei suoi elementi fondamentali: a) spostamento della didattica da un paradigma standard a uno riflessivo; b) trasformazione della dinamica del gruppo classe in una comunità di interazione; c) primato della comunicazione orale; d) primato di una dimensione sociale e costruttiva dei processi di apprendimento; e) spostamento dell’attenzione dal prodotto al processo; e) riposizionamento della figura dell’insegnante nella sua funzione di “facilitatore”.
Un male chiamato umanità
(intermezzo)
Alessandro Cola, Memorie romanesche al tempo del Covid
Un breve excursus tra i momenti salienti del periodo pandemico, fra ironia e canzonatura, satira e disagio. La quarantena fa brutti scherzi, e la prima prova a uscire fuor di… mascherina.
Ore 11.45
Trifone Gargano, Dante pop, tra un selfie e un tweet
Celebrare Dante con una versione divergente, in quanto classico attivo, nonostante i 700 anni trascorsi dalla sua morte. Un classico ancora capace di ispirare artisti e intellettuali contemporanei, e di trovare riscontro nei più diversi canali e codici espressivi (dai fumetti ai videogiochi, dalla canzone pop e rock ai brand pubblicitari, dalla narrativa ai social). Dante come “lievito”, insomma, o, per dirla con le sue stesse parole, “favilla” che “gran fiamma seconda”.
Ore 12.15
Premio “Visioni” a Giorgio Colangeli. Premia Luigi De Simone
Ore 12.45
Luoghi da riabitare
Andrea Gandini e Valter Lazzarin, Artisti di strada. Lo scultore del legno che resuscita i tronchi, e l’enigmista che batte tautogrammi a tema sulla macchina da scrivere e poi li recita
Due “creativi” ci raccontano i loro progetti on the road per la presentazione ufficiale del tronco riportato in vita al Borgo La Commenda (realizzato in onore di Annibal Caro) e per il lancio del premio annuale al miglior “tronco d’artista”.
Coordinano Massimo Arcangeli e Raffaello Palumbo Mosca
“La Scuola Secondo me”. Potrebbe essere il titolo di un libro, ed esprime nei fatti un desiderio recondito, un sogno, un obiettivo spesso coltivato da chi vive la scuola. Nasce da questa semplice frase “La festa della Scuola”, un evento culturale organizzato dal professor Massimo Arcangeli, docente ordinario di Linguistica italiana presso l’Università di Cagliari e responsabile dell’associazione La Parola che non Muore, in collaborazione con l’associazione La Voce della Scuola del prof. Diego Palma.
La Festa della Scuola, aperta alla partecipazione di tutti e di cui è in preparazione il sito (www.lafestadellascuola.it), si terrà il 1°, il 2, il 3 settembre 2021 ad Ascoli Piceno.
I temi al centro della manifestazione: precariato; docenti “ingabbiati”; trasparenza, sicurezza, programmazione e dispersione scolastica.
C’è sempre una venatura eroica, e al tempo stesso un po’ malinconica, nei discorsi degli insegnanti, come di chi abbia sperimentato tante volte il fallimento di un’idea inseguita per un’intera vita senza riuscire mai a realizzarla: insegnare. Se in anni di grandi trasformazioni, più subite che condivise, non sono mancati i richiami alla mobilitazione e alla protesta, e poi le manifestazioni, gli scioperi, gli appelli del ceto intellettuale (di cui anche gli insegnanti dovrebbero essere parte) in difesa dell’istruzione e della scuola, i vari appelli sono purtroppo caduti ogni volta nel vuoto anche per l’impotenza di una categoria delusa, divisa, demotivata, inascoltata e, spesso, rassegnata alla sconfitta.
Una soluzione a tutto questo è però stata sempre a portata di mano, davanti ai nostri occhi. Anziché alimentare le divisioni è necessario unirsi e allearsi con chi abbia veramente a cuore la scuola, per rompere definitivamente il suo isolamento. Piuttosto che nasconderci la verità, come troppe volte è accaduto, è necessario far conoscere anche all’esterno ciò che succede nelle nostre scuole. Solo così si può pensare di raggiungere una piena consapevolezza di sé e di proiettarla in un disegno, in una visione del futuro. Per questo, e per tanti altri motivi, vi chiediamo di partecipare alla Festa dellaScuola. Sarà una preziosa occasione per poterci conoscere, per poterci confrontare, per poter immaginare e progettare insieme la scuola di domani. All’evento prenderanno parte docenti, studenti, famiglie, gruppi di coordinamento e associazioni di categoria, sindacati, giornalisti e rappresentanti della politica.
Il nostro principale obiettivo, perché la scuola esca dal suo isolamento, è di progettare lascuoladi domani partendo dai problemi del presente, di lavorare tutti insieme per la ricostruzione di un sistema scolastico che valorizzi il lavoro degli insegnanti, che ne riconosca e ne salvaguardi la professionalità, che metta in primo piano i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Una scuola unilaterale, separata dalle vite dei giovani, ne favorisce la dispersione; una scuolache coinvolga attivamente gli studenti al fine di contribuire a migliorarla li richiama invece a sé, e quegli studenti così non si perderanno (né oggi, a scuola; né domani, all’università o nel mondo del lavoro). Solo così si può puntare seriamente a una scuola che, anziché essere considerata un costo, possa rappresentare per lo Stato italiano, come per qualunque nazione abbia a cuore l’istruzione, la formazione e l’educazione alla cittadinanza, il suo più grande investimento. Una scuola che riparta dalla cultura, il vero capitale da tutelare e incrementare.
Ringrazio Max Arcangeli per la bella introduzione a ‘Punto triplo‘.
COMUNICATO STAMPA 09-10-2020 PRIMA GIORNATA
ANTICOntemporaneo la prima giornata di una Rassegna unica e speciale: il messaggio del Presidente del Consiglio Conte
«Voglio augurare a tutti voi di vivere nel migliore dei modi il momento di confronto, scambio e arricchimento culturale offerto dall’iniziativa del Festival AntiContemporaneo, “La cultura contro il Covid”. È significativo che tante idee, proposte e opinioni sulla battaglia che l’Italia sta combattendo contro il Covid trovino spazio in un contesto unico come l’Abbazia di Montecassino, tante volte distrutta e tante volte ricostruita. Occasioni come questa amplificano lo spirito di coesione della nostra comunità, indicano spunti e suggerimenti utili per riflettere, con linguaggi innovativi e da angolature diverse, sul momento che stiamo attraversando con senso di responsabilità, resilienza e fiducia».
È con queste parole che Il Presidente del Consiglio GiuseppeConte si è rivolto agli organizzatori del Festival ANTICOntemporaneo: LA CU(LTU)RA CONTRO IL COVID’ che questa mattina è iniziato con alcuni significativi interventi.
La rassegna ha visto succedersi ospiti importanti quali Vincenzo Lipari che ha discusso il tema L’esercito in prima linea contro il COVID, Giacomo Marramao, professore di Filosofia teoretica e Filosofia politica presso l’Università di Roma Tre che ha intrattenuto il pubblico sul tema della ‘sindrome populista’ e della delegittimazione nel contesto politico che caratterizza e il suo ultimo libro (‘Sulla sindrome populista’), Massimiliano Bellavista scrittore, docente all’Università di Siena che ha parlato del potere della parola come anticorpo allo smarrimento dei nostri tempi in una carrellata sui personaggi della sua raccolta ‘Punto Triplo’Noemi Urso redattrice editoriale, social media manager ha parlato del tema delle fake news fornendo utili e inediti accorgimenti ‘antibufala’ utili ad accrescere l’indipensabile bagaglio digitale che ci permette di ‘sopravvivere’ alla Rete e di usarla nel modo migliore.
Nel pomeriggio a partire dalle 18 e domani 10 Ottobre a partire dalle 9.30 molti altri ospiti si avvicenderanno, da Giovanni Rezza a David Riondino, da Roberto Battiston a Roberto Bellotti e molti altri. Il tutto in piena sicurezza e nel rispetto delle norme anti-COVID. L’ingresso ai panel è limitato per permettere il distanziamento sociale.
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COMUNICATO INTEGRALE GIUSEPPE CONTE
Voglio augurare a tutti voi di vivere nel migliore dei modi il momento di confronto, scambio e arricchimento culturale offerto dall’iniziativa del Festival AntiContemporaneo, “La cultura contro il Covid”. Ringrazio per l’invito Sua Eccellenza Reverendissima Donato Ogliari e l’associazione “La parola che non muore”.
È significativo che tante idee, proposte e opinioni sulla battaglia che l’Italia sta combattendo contro il Covid trovino spazio in un contesto unico come l’Abbazia di Montecassino, tante volte distrutta e tante volte ricostruita. Occasioni come questa amplificano lo spirito di coesione della nostra comunità, indicano spunti e suggerimenti utili per riflettere, con linguaggi innovativi e da angolature diverse, sul momento che stiamo attraversando con senso di responsabilità, resilienza e fiducia. Sono proprio queste ultime le risorse che ci hanno permesso, attraverso i comportamenti dei cittadini, di affrontare l’emergenza sanitaria e di contenere il virus nel momento più duro della nostra storia recente. Questo stesso spirito, che antepone a ogni cosa la difesa della vita e la solidarietà verso i più fragili, ci impone oggi di non abbassare la guardia per non vanificare i grandi sforzi economici e sociali compiuti. La battaglia non è stata ancora vinta, il nostro nemico comune non è stato ancora sconfitto, il momento è delicato. Vi assicuro che il Governo sarà vicino ai territori, che continuerà a seguire il metodo della massima precauzione e a lavorare senza sosta per la ripartenza.
Ai giovani della Terra di San Benedetto, della provincia di Frosinone e di tutta Italia voglio dire che abbiamo bisogno di voi per ricostruire, dobbiamo pensare a voi per essere più ambiziosi. Possiamo uscire da questa pandemia rigenerando la nostra comunità, a partire dall’esempio dei piccoli e grandi gesti che ci hanno permesso e che si stanno permettendo di resistere. Nei sacrifici e negli atti di responsabilità compiuti in questo periodo c’è già una nuova e ritrovata coscienza sociale, che permette al singolo di tornare a sentirsi parte di un tutto. Da qui, dalla lezione che abbiamo appreso da questa pandemia, può nascere lo sforzo di ognuno per contribuire a una rinascita, che passi per un nuovo modello di sviluppo più giusto, sostenibile, all’altezza delle ambizioni delle nuove generazioni. Dopo questa esperienza l’Italia non può accontentarsi, non può rimettersi in piedi per tornare a camminare nella “normalità” delle strade già esplorate. Siamo un Paese capace di correre su nuovi sentieri, anche grazie alle ingenti risorse del Recovery Fund, ottenute in sede europea.
Con questa consapevolezza, l’Italia “rigenerata” deve puntare su scuole nuove e digitali; sul potenziamento del sistema sanitario nelle tante periferie del Paese; sulla transizione green delle imprese e delle abitudini, a difesa dell’ambiente; sulla velocità dei collegamenti; sulla spinta alle aree depresse ma ricche di potenzialità, che sono alla ricerca da troppo tempo di riscatto e valorizzazione. Questo Paese “nuovo” deve poter contare anche su un nuovo welfare, su un’inclusività che non lasci indietro nessuno, a partire dalle famiglie e dalle giovani coppie.
Con le idee, l’entusiasmo e la voglia di rinascere che testimoniate in questa due giorni si può cogliere il senso più profondo di quello che stiamo vivendo e della sfida che abbiamo davanti: bisogna proteggere le cose essenziali; bisogna ricostruire per rinascere più forti, migliori.
Ufficiale il Programma del “FuturoMemoriaFestival. Ascoli sulla scena del tempo” –
Il nuovo evento culturale fra memoria del passato e visione del futuro
Ascoli Piceno, 12 settembre 2020 – Di seguito il Programma del “FuturoMemoriaFestival. Ascoli sulla scena del tempo” evento culturale che si svolgerà ad Ascoli Picenofra il 24 e il 27 settembre 2020, sostenuto e promosso dal Comune di Ascoli con il contributo della Regione Marche, organizzato dall’Associazione Culturale La parola che non muore in collaborazione con la libreria Rinascita, perdirezione artistica di Massimo Arcangeli e Gino Troli, ideatori e realizzatori del progetto.
“FuturoMemoriaFestival. Ascoli sulla scena del tempo” è un percorso tra storia e filosofia, cinema e scienza, arte e letteratura che vede la celebrazione del centenario in corso di Raffaello, di quello Dantesco alle porte, il lancio di un progetto annuale sulla Costituzione e l’assegnazione del PREMIO itinerante VISIONI ad alcuni esponenti di spicco del mondo dell’arte e della cultura i cui nomi saranno annunciati in Conferenza Stampamartedì 22 settembre alle ore 11,00 presso SALA COLA d’AMATRICE – Chiostro di San Francesco – Ascoli Piceno.
L’evento fa da apripista ad un grande laboratorio creativo teatrale, cinematografico e letterario con il coinvolgimento attivo delle scuole in momenti di prefestival e di addetti ai lavori nei diversi campi e, a seguire negli anni a rotazione, dei più importanti editori o gruppi editoriali. Quest’anno tre quelli chiamati a collaborare: Bollati Boringhieri, il Saggiatore e Laterza.
Questa edizione vanta accordi di gemellaggio con la Festa di Scienza e Filosofia di Foligno, con il Festival del Medioevo di Gubbio e con il progetto Rewriters, una recente impresa editoriale promossa dal gruppo Gedi (lo stesso del quotidiano “la Repubblica”). Altri gemellaggi sono già in divenire per un progetto a più ampio respiro e coinvolgimento.
Visione del film Caterina va in città (2003), di Paolo Virzì
giovedì 24 settembre
ore 9 (cinema Odeon)
evento per le scuole
GIOVANI/ADULTI
Visione del film Scialla! (Stai sereno) (2011), di Francesco Bruni
giovedì 24 settembre
ore 9 (cinema Odeon)
evento per le scuole
AMORE/DISAMORE
Vi eravate tanto amati. Laboratorio di sceneggiatura e cinematografia. A cura di Emanuela Rossi ed Elettra Mallaby
ore 11 (cinema Odeon)
evento per le scuole
UTOPIA/DISTOPIA
Visione del film Buio (2020), di Emanuela Rossi
ore 18.30 (chiostro di San Francesco)
TRADIZIONE/MODERNITà
Andrea Gentile (il Saggiatore), Giovanni Carletti (Laterza), Michele Luzzatto (Bollati Boringhieri), Scommettere sul futuro senza dimenticare il passato
Patrizia Caraveo ed Eugenio Coccia, Giù le mani dal cielo
Modera Gino Troli
venerdì 25 settembre
ore 9 (teatro Ventidio Basso)
PADRI/FIGLI
Andrea Franzoso, La Costituzione spiegata ai giovani
ore 10 (teatro Ventidio Basso)
NATURA/CULTURA
Anna Oliverio Ferraris, La famiglia tra natura e cultura
Introduce Natalia Encolpio
ore 11 (teatro Ventidio Basso)
ADULTI/GIOVANI
Francesco Bruni. Speriamo che sia giovane
Conduce Massimo Arcangeli
ore 18 (chiostro di San Francesco)
REALE/VIRTUALE
Marco Bracconi e Mario De Caro, La mutazione postepidemica
Modera Alessandro Pertosa
ore 20.45 (teatro Ventidio Basso)
CONSERVAZIONE/CAMBIAMENTO
Luciano Canfora, Inventare la tradizione.
Introduce: Flavia Mandrelli
ore 22.00 (teatro Ventidio Basso)
PASSATO/FUTURO
Franco Cardini, La storia per il futuro: rendiconto obiettivo o proposta programmatica?
Introduce: Arturo Verna
sabato 26 settembre
ore 9 (cinema Odeon)
evento per le scuole
IERI/DOMANI
Franco Cardini, Accadde domani o accadrà ieri?
ore 10 (cinema Odeon)
evento per le scuole
CLASSICI/CONTEMPORANEI
Alberto Casadei, Dante narratore contemporaneo
ore 11 (libreria Rinascita)
FIDUCIA/SFIDUCIA
Antonio Sgobba, La società della fiducia, il “virus” della sfiducia
Introduce Massimiliano Bellavista
ore 12.00 (sala della Ragione)
Saluti istituzionali
Massimo Arcangeli, Pierluigi Mingarelli, Annalisa Nicastro, Eugenia Romanelli, Gino Troli, L’Italia centrale unita per un grande progetto culturale condiviso
ore 17 (chiostro di San Francesco)
IDENTITà/ALTERITà
Gabriele Ferraresi, Il mad in Italy e le identità “diffratte”
Introduce Alessandro Poli
ore 18 (chiostro di San Francesco)
MEMORIA/ATTUALITA’
Alberto Casadei e Giulio Ferroni, La “Commedia” di Dante fra storia della critica e memoria dei luoghi
Presentazione della raccolta Le storie del paesaggi. Col curatore Alessio Romano e gli autori delle storie. Evento in collaborazione con la Scuola Holden
Coordina Eleonora Tassoni
ore 20.45 (teatro Ventidio Basso)
INDIVIDUO/UNIVERSO
Roberto Battiston, La prima alba del cosmo
Introduce Riccardo Schiavi
ore 22.00 (teatro Ventidio Basso)
VERITà/IMMAGINAZIONE
Mario Martone, Tra cinema e teatro
Conducono Fabrizio Corallo e Gilberto Santini
domenica 27 settembre
Unapasseggiata sulle orme dell’“apocalittico” Cecco d’Ascoli
partenza, ore 10 (piazza Cecco, Porta Romana)
Cecco, poeta eretico e antagonista
arrivo, ore 11.30 (chiostro di San Francesco)
Le apocalissi nella storia. Con Mario Polia
ore 17 (chiostro di San Francesco)
IDENTITà/DIFFERENZA
Sandra Petrignani e Giulia Ciarapica, Lingua, letteratura e identità di genere
Modera Donatella Ferretti
ore 18 (chiostro di San Francesco)
ESTASI/TORMENTO
Antonio Forcellino, Michelangelo e Raffaello: il duello infinito
Introduce Stefano Papetti
ore 20.45 (teatro Ventidio Basso)
CITTADINO/NAZIONE
Fulco Lanchester e Mario Morcellini, Agire la Costituzione
Modera Oscar Buonamano
ore 21.30 (teatro Ventidio Basso)
Saluti istituzionali
SALVEZZA/DANNAZIONE
Barbara De Rossi e Massimo Arcangeli, Dante, Cecco e le donne. Un reading teatrale
Il festival è un progetto culturale costruito sul grande palcoscenico naturale di Ascoli Piceno per intercettare i bisogni di interrogare il passato con l’obiettivo di proiettarlo nella visione di un probabile o plausibile futuro, di costruire nuovi scenari a partire dalle profonde radici storiche della città marchigiana.
Tra le finalità c’è l’intenzione di dar voce al tempo trascorso, di renderlo vivo e vitale, in un dialogo aperto con la cultura e la società odierna attraverso relazioni serrate tra i temi, le questioni, i problemi del passato e i temi, le questioni, i problemi del presente e attraverso il confronto tradeterminate realtà e i loro “opposti” (la terra e il cielo, la natura e la cultura, i genitori e i figli, l’utopia e la distopia, l’amore e il disamore, ecc.): poiché il recupero dei classici deve servire anche a riannodare fra loro conoscenze e saperi disciplinari oggi sempre più separati e specializzati.
La tradizione non è una semplice trasmissione di autori, testi o saperi, ma presenta tutti i tratti di un processo dinamico, di un movimento attraverso le generazioni che si fanno di volta in volta custodi del patrimonio trasmesso e talvolta lo reinventano e lo “tradiscono” perché gli applicano uno sguardo sempre nuovo figlio del loro tempo.
«Con FuturoMemoriaFestival, su cui puntiamo molto anche per il felice connubio tra memoria del passato e proiezione verso il futuro» – ha dichiarato il Sindaco di AscoliMarco Fioravanti – «la nostra città continua il suo cammino verso il riconoscimento di capitale della cultura. Centrale, in questa prospettiva, il coinvolgimento delle scuole in un laboratorio annuale sulla nostra Costituzione che abbiamo voluto rendere parte integrante del progetto di cui la manifestazione è espressione, e che fa seguito alla consegna del testo costituzionale, avvenuta prima della chiusura dello scorso anno scolastico, a diverse centinaia di studenti delle scuole medie ed elementari».
Di rincalzo Donatella Ferretti, Assessore alla Cultura del Comune di Ascoli: «La millenaria storia di Ascoli Piceno, evidente in tutte le sue stratificazioni sul nostro territorio come testimonianze ancora parlanti di una tradizione gloriosa, fornisce uno scenario ideale al FuturoMemoriaFestival. Un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione che intende accreditare sempre più Ascoli come luogo di elaborazione culturale, contesto di vivace confronto intellettuale, fucina di nuove idee. Non poteva mancare il coinvolgimento della scuola, nel fermo convincimento che cultura e libertà formino un binomio inscindibile».